Ricerca, sguardo, intuizione.
Seleziono decine e decine di fotografie storiche.
Ricomincio con centinaia di vecchie cartoline.
Ci vado sempre più dentro, nella storia e nei luoghi.
Aspetto e chiamo la velocità di una nuova visione, taglio.
Incido. Ricompongo. Immagino.
Accosto ciò che era diviso, accomuno ciò che era lontano.
Nella mia testa creo un nuovo racconto.
Sovrappongo immagini di persone in spazi anche ironici, a volte paradossali.
Il tempo lontano si avvicina, lo spazio dilata oltre i suoi perimetri.
Le memorie di altri diventano ricordi di ognuno.
Creo una sorta di spaesamento del presente.
Continuo con intervento a mano la composizione chiusa.
Piazze, boschi, cancellate, laghi, palazzi, barche, tutto continua fuori misura.
Prima soltanto con il segno grafico, a volte con la pienezza del colore.
Nel momento finale, quando il titolo mi si rivela, apro ulteriori possibilità.
Famiglie, viaggiatori, bambini, atleti, amanti, sciatori, cuori solitari, rivivono oltre.
Sono le mie Nuove Storie. Di tutti.